Tesori di una città-fortezza del Cinquecento
di Silvia Carminati
La Piazza (Vecchia) gremita di gente, strette di mano, sorrisi e tanto, tantissimo entusiasmo.
Questo è lo scenario in cui si è imbattuto chi si trovava a passeggiare a Bergamo, in Città alta nel pomeriggio del primo dicembre scorso. Alle ore 16:00 la mostra “Le Mura nella Storia. Tesori di una città-fortezza del Cinquecento” ha infatti aperto i suoi battenti, accogliendo centinaia di visitatori. Resterà fruibile fino al 17 marzo 2024.
Promossa e organizzata dal Museo delle storie insieme a Comune di Bergamo e Segretariato Unesco di Bergamo, con il partenariato scientifico dell’Università degli Studi di Bergamo e con il sostegno del Gruppo Orobico 1 del Distretto Rotary 2042, la mostra chiude l’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura e costituisce una nuova tappa del percorso di valorizzazione delle Mura della città di Bergamo, patrimonio dell’Unesco dal 2017.
Allestita nella Sala dei Giuristi del Palazzo del Podestà come ideale prosecuzione del Museo del Cinquecento, la mostra ripercorre in quattro sezioni la storia della progettazione e della realizzazione della fortezza di Bergamo. Il percorso permette al visitatore di comprendere la storia della Fortezza nella geografia più ampia del sistema difensivo territoriale della Repubblica di Venezia, ma anche di leggere le Mura come espressione della cultura architettonica rinascimentale delle “fortezze alla moderna” e di conoscere l’organizzazione militare della città e del suo territorio.
Le fasi di progettazione e realizzazione delle Mura sono ricostruite in mostra attraverso 50 opere d’arte che raccontano il secolo d’oro della Serenissima: disegni, manoscritti, esemplari cartografici, libri a stampa, armi bianche e da fuoco, strumenti scientifici e di lavoro, dipinti su tela. Si tratta di pezzi unici, rari e preziosi, alcuni dei quali provenienti da collezioni private, che in qualche caso, vengono esposti al pubblico per la prima volta. Come ad esempio la Carta del Bergamasco (1586) e la Carta del Bresciano (1591) di Cristoforo Sorte: due opere cartografiche di imponenti dimensioni (ciascuna misura infatti più di 3 metri di altezza ) e di eccezionale qualità artistica. Dalla laguna le due carte giungono in prestito nella nostra città grazie alla preziosa collaborazione della famiglia Donà dalle Rose, quale omaggio alle due Capitali della Cultura 2023. O ancora è il caso dell’inedito ritratto del generale Sforza Pallavicino, ritrovato nelle collezioni del Museo Stibbert, quindi riportato alla luce e restaurato. Questo dipinto è l’unico ad oggi noto a mostrare a figura intera il governatore della Serenissima, artefice del progetto della città-fortezza di monte e dell’avvio del suo cantiere.
Completano e arricchiscono la mostra due installazioni multimediali: la prima permette al visitatore di navigare le preziose carte del Bergamasco e del Bresciano di Cristoforo Sorte consentendo, grazie a due sofisticatissimi touch da 55 pollici, di esplorare la geografia dei due territori fino al più piccolo minuzioso dettaglio. La tecnologia multimediale della postazione è stata realizzata con l’importante contributo del Gruppo Orobico 1 del Distretto Rotary 2042 e resterà in dotazione permanente al Museo delle storie per le attività dedicate alla Mura.
La seconda installazione, ideata dal Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate dell’Università degli Studi di Bergamo, è una ricostruzione 3D del Baluardo e della Cannoniera di San Michele che catapulterà il visitatore dalle Mura di oggi dentro i suoi sotterranei in un percorso virtuale dove si potranno incontrare bombardieri e armigeri alle prese con cannoni, buttafuoco, picche e alabarde.
Storia, arte e bellezza si intrecciano e donano un carattere universale alle Mura, entrate davvero nella storia grazie al riconoscimento UNESCO del 2017.